Buongiorno a tutte e a tutti,
ringrazio le autorità civili e militari e tutti i presenti, per aver deciso di partecipare alla cerimonia di presentazione della bandiera di Quarrata, la nostra bandiera cittadina.
Ringrazio tutti i musicisti della Filarmonica Giuseppe Verdi ed il Gruppo Alpini di Quarrata ed i Carabinieri in congedo, che ci accompagneranno nelle varie fasi della cerimonia.
Ringrazio, in particolare, l’artista Marcello Scuffi, che ha accolto l’invito dell’Amministrazione a dipingere il bozzetto della bandiera, che ha ricevuto l’approvazione ufficiale della Presidenza della Repubblica.
Un ringraziamento speciale, per la loro presenza, va infine a tutti i sindaci di Quarrata degli ultimi mandati amministrativi, Rosita Testai, Carlo Cappellini, Stefano Marini, Sabrina Sergio Gori, che ho voluto qui al mio fianco in questa occasione, a sottolineare l’importanza istituzionale di questo momento.
Oggi celebriamo il compimento di un percorso iniziato più di un anno fa.La nostra città, nella sua storia, non aveva mai richiesto l’assegnazione della propria bandiera alla Presidenza della Repubblica. Come Amministrazione abbiamo dunque pensato di avviare l’iter necessario per ottenere il riconoscimento di questo vessillo, che da oggi sventolerà in piazza Risorgimento e sugli edifici comunali della nostra città.
Abbiamo dunque elaborato una proposta grafica della bandiera, secondo le indicazioni del Servizio Araldica dello Stato, che il 20 marzo 2019 è stata approvata all’unanimità dal Consiglio comunale. A questo proposito mi preme ringraziare tutti i gruppi consiliari e tutti i consiglieri, che hanno condiviso con noi questa proposta.
Da allora è stato avviato il procedimento ufficiale di richiesta della bandiera all’ufficio statale preposto, al quale sono stati inviati anche tutti i necessari documenti di ricostruzione della storia cittadina. Tra questi, il decreto regio del 1928, con il quale sono stati concessi all'allora Comune di Tizzana lo stemma ed il gonfalone comunali; il decreto del Presidente della Repubblica del 1959, con il quale è stata cambiata la denominazione del Comune da "Tizzana" a "Quarrata"; il decreto del Presidente della Repubblica del 1969, con il quale viene attribuito al Comune di Quarrata il titolo di "Città", che comportò il cambiamento della corona sullo stemma comunale: quella di comune è infatti argentata con nove torri visibili, mentre quella di città è dorata con cinque torri visibili.
Lo scorso 1 luglio, infine, il Prefetto di Pistoia Gerlando Iorio mi ha consegnato il decreto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella di concessione del vessillo e di approvazione del bozzetto elaborato da Marcello Scuffi.
Oggi siamo dunque a presentare la bandiera della città di Quarrata, rossa e bianca come i colori dello stemma della città, che vi è collocato al centro.
Perché una bandiera di Quarrata?
Nella storia, “in nome della bandiera” sono state fatte guerre, compiuti soprusi, eretti muri e fili spinati.
La bandiera è un simbolo e come tale assume il valore che gli uomini gli attribuiscono.
Anche la nostra bandiera, quindi, simboleggerà quei significati che tutti noi, insieme, gli attribuiremo.
Rispecchierà ciò che saremo in grado di essere come comunità, i valori che testimonieremo con le nostre azioni, i messaggi che lasceremo alle future generazioni.
Questa bandiera siamo noi.
Testimonia il nostro passato, la nostra storia, la nostra memoria;Riflette il nostro presente, ciò che siamo e facciamo;
Ci impegna per il nostro futuro, perché raccoglierà l’eredità che noi tutti lasceremo in dono a chi verrà dopo di noi.
L’augurio quindi è che questa bandiera possa essere il simbolo di una comunità che vive in pace ed in armonia;di una comunità che ha una propria identità e non ha paura di aprirla e di aprirsi all’altro;
una comunità solidale e coraggiosa, che riesca a trovare in sé stessa la forza per superare anche i momenti più difficili;
una comunità che non si lasci incattivire dalla paura e abbrutire dalla miseria, ma che riesca a mantenere sempre la dignità e la saggezza delle parole e dei gesti;
una comunità che ancora speri nel futuro e che si impegni a lasciare ai propri figli un mondo migliore di come lo ha trovato;
una comunità di fratelli e sorelle, che trovino nell’unione tra diversi, nella reciproca vicinanza e solidarietà, i valori da trasmettere a chi verrà.
Concludo: questa bandiera siamo noi: vogliamole bene!
Vi ringrazio,Marco Mazzanti
MQ