Il
progetto “Coltiviamo la legalità” presentato da Comune, su
proposta di Libera Pistoia, Cgil, Cisl e Uil, grazie a una procedura
innovativa individuata dalla Prefettura d’intesa con l’ANBSC
L’Agenzia
nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni
sequestrati e confiscati alla criminalità, grazie
all’attività di coordinamento della Prefettura di Pistoia
attraverso il Nucleo di supporto per i beni confiscati diretto dal
Viceprefetto Agg. Eugenio Di Agosta,
ha assegnato al Comune di Quarrata un terreno confiscato alla
camorra, posto in via Statale in località Catena.
Nelle
scorse settimane, infatti, l’Amministrazione comunale, su proposta
di Libera Pistoia, Cgil, Cisl e Uil, e grazie all’attività di
raccordo della Prefettura di Pistoia guidata dal Prefetto Gerlando
Iorio, ha presentato il progetto dal titolo “Coltiviamo
la legalità”,
con l’obiettivo di restituire dignità e fruibilità pubblica ad un
bene attualmente del tutto inutilizzato e fonte di degrado,
rispondendo così al
bando del Ministero dell’Interno - Agenzia Nazionale per
l’amministrazione dei beni confiscati “Spazi
per ricominciare”.
Nel
progetto, il Comune di Quarrata ha chiesto l’assegnazione
dell’appezzamento di terreno per 18 mesi (periodo massimo previsto
dal bando, eventualmente prorogabile).
Il
bene confiscato.
Il
bene in questione è un terreno confiscato alla criminalità
organizzata, in particolare a soggetti riconducibili alla camorra,
situato in via Statale 787 a Catena di Quarrata; si colloca
all’interno del tessuto urbano ed è vicino a servizi importanti
come ad esempio la farmacia della frazione, è ottimamente servito
dalle infrastrutture viarie, ed è attualmente ingombrato
prevalentemente da arbusti e canneti. Queste caratteristiche fanno sì
che il bene possa essere reso utilizzabile in un lasso di tempo
relativamente breve; inoltre la sua collocazione lo rende facilmente
raggiungibile dai cittadini della frazione e dalle scuole. Il terreno
è stato confiscato, a seguito di decisione pronunciata dal Tribunale
di Prato, e confermata successivamente dalla Corte di Appello di
Firenze e dalla Corte di Cassazione, ad una società immobiliare
proprietaria
di aziende e di beni immobili legata a soggetti riconducibili ad
organizzazioni camorristiche. In ragione delle complesse vicende di
carattere finanziario, penale ed anche debitorio di tale società,
l’assegnazione temporanea del bene è potuta ottenersi grazie a
un’intensa attività di raccordo compiuta dal Nucleo di supporto e
alla determinata volontà dell’Amministrazione comunale e delle
Associazioni che hanno modulato il progetto per aderire
all’iniziativa dell’Agenzia "Spazi per ricominciare",
che ne permetterà il temporaneo utilizzo. In particolare,
l’assegnazione è risultata possibile solo grazie all’iniziativa
del Prefetto che ha individuato un percorso innovativo, d’intesa
con l’ANBSC, per consentire la destinazione temporanea del bene per
utilità sociale malgrado il terreno facesse parte di un patrimonio
aziendale che deve mantenere la sua unitarietà.
L’iniziativa
ministeriale “Spazi per ricominciare”.
L’emergenza
Covid19 ha visto l’Anbsc impegnata al fianco delle Istituzioni per
sostenere, attraverso il patrimonio dei beni confiscati, le azioni
finalizzate a contenere la diffusione del contagio e ad alleviare le
difficoltà conseguenti l’adozione delle necessarie misure di
distanziamento. A tal fine l’Agenzia, attraverso il bando “Spazi
per Ricominciare” ha messo a disposizione, secondo precisi criteri,
una parte del vasto patrimonio immobiliare confiscato, come utile
“riserva di capacità logistica” a cui attingere per la
disponibilità, immediata e gratuita, di spazi aggiuntivi utili alle
comunità, in ragione dell’attuale emergenza pandemica. Tra i
criteri necessari per l’assegnazione di questi beni vi sono quelli
della temporaneità, straordinarietà ed eccezionalità, oltreché
della sostenibilità e autosufficienza economica del progetto. Non
deve inoltre essere previsto alcun mutamento irreversibile al bene,
che deve essere usato in maniera conforme alla destinazione d’uso
(il terreno in questione rientra sotto il vincolo idraulico quindi
non può essere edificabile).
Il
progetto “Coltiviamo la legalità”.
Il
progetto “Coltiviamo
la legalità”
presentato da Comune di Quarrata, su proposta di Libera Pistoia,
Cgil, Cisl, Uil prevede sia un percorso di ripulitura
del bene, sia
un percorso educativo da svolgere con le scuole secondarie di
Quarrata sui temi della lotta alla mafia, della giustizia sociale e
della partecipazione attiva. Il progetto ha una durata stimata di 18
mesi (eventualmente rinnovabili) e prevede un primo recupero
dell’area, anche attraverso la realizzazione di un Campo E!State
Liberi indirizzato a ragazzi dai 14 ai 19 anni e aperto alla
cittadinanza, e un percorso educativo da svolgere insieme alle
scuole. Per
quanto riguarda gli istituti secondari
di primo grado,
si propongono percorsi di 3-4 incontri di tipo laboratoriale, di
un’ora ciascuno, da
strutturare
insieme al
personale docente,
in modo da costruire e condividere una proposta adatta e specifica
per ogni classe. Tra i
possibili temi da affrontare il progetto indica “Il bello delle
regole”, “Cittadini si diventa”, “Mafia e antimafia”. Per
quanto riguarda la scuola secondaria di secondo grado, si propongono
altre tematiche (sempre da condividere e declinare coi docenti) tra
le quali “Le
radici storiche della mafia. Mafia e mafie”, “Le vittime di
mafia”, “L’antimafia sociale e la partecipazione attiva”.
All’esito
della conferma ufficiale dell’assegnazione da parte dell’Agenzia
Nazionale, il
Prefetto Gerlando Iorio ha
dichiarato: “Esprimo
grande soddisfazione per l’accoglimento del progetto proposto dal
Comune di Quarrata; in particolare, mi preme evidenziare l’efficace
attività di raccordo condotta dal Nucleo di supporto per i beni
confiscati della Prefettura che ha permesso di mettere a fattore
comune le diverse esigenze manifestate dalla comunità locale per
l’utilizzo, a fini sociale ed educativi, di un bene della
criminalità organizzata. In particolare, la progettualità proposta
sulla base di una consultazione svolta con la rete
dell’associazionismo locale ha permesso di dimostrare, con la
realtà dei fatti, l’impegno profuso nell’attività di ascolto
delle esigenze della collettività locale e della condivisione delle
iniziative per l’affermazione del principio di legalità sul
territorio. Un esempio importante che sottolinea la validità delle
nuove modalità di approccio alla questione dei beni confiscati
grazie alle quali è ora possibile intervenire sugli altri immobili
confiscati presenti in provincia per liberarli, con l’attiva
partecipazione delle Amministrazioni locali, dalle criticità che si
frappongono al loro utilizzo. Auspichiamo, quindi, che anche nelle
altre realtà della provincia di Pistoia possano presto avviarsi con
successo ulteriori iniziative che vedano l’associazionismo locale
parte attiva insieme alle Amministrazioni locali per l’utilizzo dei
beni confiscati alle mafie”.
“La
confisca dei beni – commenta
il Sindaco
Marco
Mazzanti
- è una delle più efficaci armi che lo Stato e le istituzioni
democratiche hanno per combattere la criminalità organizzata.
Altrettanto importante è, a seguito della confisca, il lavoro del
territorio
per la messa a valore da un punto di vista sociale e di utilità
collettiva di questi beni: per quanto riguarda il terreno di
Quarrata, si tratta di un
bene di modeste dimensioni,
ma è un segnale importante che testimonia il
fatto che,
quando le parti migliori della società, delle istituzioni e dello
Stato uniscono le forze possono raggiungere risultati importanti per
la difesa della democrazia del nostro Paese”.
“Libera
Pistoia –
afferma la referente ad interim Alessandra
Pastore
-
esprime soddisfazione per l'assegnazione del bene confiscato al
Comune di Quarrata, esito positivo non scontato di un complesso
percorso sostenuto dalla corresponsabilità e dalla fattiva
collaborazione di Istituzioni e Associazioni. Un sentito
ringraziamento va alla Prefettura di Pistoia nelle persone del
Prefetto Gerlando Iorio e del Capo Gabinetto Eugenio di Agosta, al
Sindaco di Quarrata Marco Mazzanti, a CGIL, CISL e UIL con i quali
abbiamo proposto l’utilizzo sociale del bene”.
"Ogni
volta che un bene confiscato alle mafie viene restituito alla
collettività e riutilizzato a scopo sociale - affermano
CGIL
CISL e UIL
- si compie un passo avanti nella lotta alla criminalità organizzata
e per la diffusione della cultura della legalità. Siamo orgogliosi
che l'Agenzia nazionale per l’amministrazione dei beni confiscati
abbia accolto il nostro progetto, frutto della proficua
collaborazione con il Comune di Quarrata e Libera. Ciò rappresenta
il punto di partenza di un percorso che auspichiamo porterà alla sua
assegnazione definitiva".